Kit Top Mount Regolabili
DS3 Project Tuning: impianto frenante Brembo
PROJECT TUNING DS3 è una preparazione a 360°, in corso di realizzazione presso l’Officina “Elaborare“, su una compatta DS che diventerà così più performante e accattivante in una versione davvero speciale! Il progetto che darà nuova “verve” alla DS3 vedrà un’elaborazione che interverrà progressivamente su assetto, freni, motore e gruppo ruota che saranno presentati sui prossimi numeri della rivista Elaborare.
Preparazione impianto frenante Brembo – Come sulla Peugeot RCZ, anche sulla DS3 è Brembo il nostro partner per l’impianto frenante. Per la DS3 è stato messo a punto un kit su misura, fino ad oggi non presente a catalogo, che prevede dischi ventilati monopezzo da 328 mm di diametro abbinati a pinze a 4 pompanti. Prima l’assetto, poi i freni e infine il motore… dovrebbe essere sempre questa la giusta sequenza di elaborazione di un veicolo, specie se per uso track day. Molto spesso, infatti, in pista si guadagna di più in termini cronometrici con un giusto set up di molle e ammortizzatori, oppure potendo contare su una frenata efficiente e infaticabile, piuttosto che con un upgrade sul propulsore. Ecco perché ancora una volta abbiamo scelto Brembo, un’eccellenza tutta italiana in questo campo, la cui esperienza e competenza viene costantemente sperimentata in Formula 1, mica gymkane nei parcheggi del supermercato!
Kit su misura – Come un vestito di alta sartoria, Brembo ha confezionato per la nostra DS3 un kit su misura, che probabilmente verrà messo in commercio. Il package si compone di una coppia di dischi autoventilanti anteriori, senza fori né baffi (per mantenere inalterato il comfort acustico in frenata) ma generosamente sovradimensionati, visto che si passa da 266 mm ai 328 mm di diametro: un incremento di ben 62 mm in totale e ben xxx sulla fascia frenante! Dischi così imponenti sono morsi da pinze monoblocco a 4 pompanti, con pistoncini contrapposti di differente diametro: due da 40 mm e due da 36 mm. Questa scelta nasce dall’esigenza di uniformare la pressione delle pastiglie sul disco freno, in modo da ottimizzare le performance in frenata e l’usura.
Come va l’impianto frenante di serie – Nei rilevamenti in pista, effettuati con la vettura originale, abbiamo subito apprezzato la notevole prontezza dell’impianto, con le pastiglie che esprimono un ottimo bite iniziale. Nell’utilizzo in pista questa immediatezza, avvertita in un primo momento sotto il pedale centrale, è andata scemando. In ogni caso le prestazioni generali dell’impianto non ne hanno risentito più di tanto, anche sotto stress non ha mai mostrato segni di affaticamento. Segno che sotto questo punto di vista è una vettura sicuramente nata bene. Nel nostro caso essendo la ventilazione a pioli e la fascia frenante liscia, i dischi non hanno un verso di montaggio.
Orientare correttamente un disco sportivo Brembo – E’ un errore comune pensare che la direzione di rotazione del disco, e quindi il suo corretto montaggio, sia determinata solo dall’andamento dei baffi o dei fori presenti su di esso. In realtà, per un disco ventilato, è in primo luogo la geometria delle alette interne di raffreddamento a determinare il verso di rotazione. I dischi Brembo utilizzano tre tipi di ventilazione: aletta dritta, pioli, alette curve. Le prime due non sono direzionali e possono essere utilizzate su entrambi i lati del veicolo. Il terzo tipo, invece, è direzionale e deve essere installato con le alette rivolte all’indietro, dal diametro interno a quello esterno, nel senso di rotazione. Questo orientamento origina una pompa centrifuga: la rotazione del disco crea una corrente d’aria dal centro, attraverso il canale di ventilazione, verso l’esterno incrementando notevolmente la capacità di dissipazione del calore. Inoltre, tutti i dischi Brembo baffati sono direzionali, indipendentemente dalle geometrie delle alette di ventilazione (che comunque vengono realizzate per rispettare quanto detto sopra). Questo tipo di componenti vanno installati in modo che i bordi del baffo più vicini al limite esterno del disco entrino in contatto per primi con la pastiglia.
Come si rodano dischi e pastiglie freno sportive – Innanzitutto bisogna tenere conto che durante il primo periodo di utilizzo delle pastiglie nuove sui dischi (anche quelli già usati), le prestazioni in frenata sono fortemente ridotte, perché la superficie della pastiglia non copia perfettamente le microasperità di quella del disco. Inizialmente, quindi, bisogna evitare frenate brusche, lunghe o da velocità elevate. Nei primi chilometri di utilizzo bisogna eseguire almeno 30 frenate con decelerazione medio/bassa, della durata di circa 3 secondi, percorrendo come minimo un km tra una frenata e l’altra, per consentire l’adeguato raffreddamento dell’impianto. Procedendo con il rodaggio occorre verificare che la frenata diventi omogenea e senza vibrazioni. Nel corso del rodaggio evitare se possibile di arrestare il veicolo subito dopo una frenata. In questa fase preliminare infatti, dischi e pastiglie si scaldano molto di più che nel normale utilizzo, con il rischio di trasmettere il calore al liquido freni e portarlo al punto di ebollizione; tali bolle poi rimangono nell’impianto e ne pregiudicano totalmente l’efficienza.
Kit Brembo DS3 THP 165 CV
2 Dischi anteriori autoventilanti (pioli) 323×28 mm
2 pinze due pezzi, 4 pistoni differenziati
2 coppie pastiglie HP 1000 (sportiva stradale)
2 Staffe supporto pinze
Minuteria
Il progetto DS3 passo dopo passo
Step 1 Presentazione vettura DS3 165 THP QUI
Step 2 Rilevamenti prestazioni DS3 165 THP originale
Step 3 Assetto Ohlins, freni Brembo, ruote.
Step 4 Elaborazione motore, turbina e scarico
Step 5 Test vettura elaborata, impressioni e rilavementi prestazioni
Segui tutti gli step del DS3 Project tuning clicca qui
Leggi tutti i dettagli della personalizzazione della DS3 by Elaborare clicca qui
Lampade alogene speciali
Citroën C3 Max gara racing a Vallelunga
E’ stata una splendida vittoria quella conseguita a Vallelunga con la Citroën C3 Max da 250 CV, che Elaborare ha avuto la possibilità di provare nella gara di casa, tappa 2015 del CITE ovvero il Campionato Italiano Turismo Endurance. Ma andiamo per gradi e scopriamo la storia di questa “mostruosa” C3. L’idea della preparazione è dell’azienda milanese 2T Course & Reglage, da sempre vicina ai marchi francesi del Gruppo PSA Peugeot Citroën, che ha voluto sfidarsi in questo progetto schierando una Citroën C3 in pista per competere nel CITE. Sì, avete capito bene, la Citroën C3! Quella piccola citycar normalmente utilizzata in famiglia per andare al lavoro, portare i figli a scuola e andare al supermercato a fare la spesa. Quindi con un approccio decisamente differente dal solito, è partita la sua trasformazione in versione “corsaiola”, una sfida raccolta con un programma “semiufficiale” che ha coinvolto quanto di meglio il mercato poteva offrire in termini di engineering, meccanica e design. (…)
Così in poco più di due mesi è stata partorita la C3 Max su progetto sviluppato dalla 2T Course & Reglage, sul quale hanno lavorato i tecnici della Procar Motorsport di Pistoia (già partner per l’Italia delle vetture sportive del brand Citroën nei rally) per la parte scocca e assetto, e la MC Motortecnica per il gruppo motore-cambio. L’elaborazione, avvenuta in un tempo ristretto, ha visto le lavorazioni proseguire senza pause, di notte e nei giorni festivi a Pistoia. In tempi brevissimi la C3 è stata completamente smantellata e messa a nudo, spogliata di tutti i fronzoli per partire con l’alleggerimento e il rinforzo della scocca, la costruzione del roll-bar e l’assemblaggio delle componenti meccaniche ed elettroniche, prendendo intelligentemente tutto il meglio delle parti “racing” del gruppo PSA, ingegnerizzando e costruendo “dal nulla” alcune parti speciali.
L’articolo completo sulla gara con la Citroën C3 Max è su Elaborare 209.
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Yokohama Geolandar H/T G056 Suv e Pick-Up
Quale pneumatico montare sotto un SUV? Yokohama Geolandar H/T G056 ad alte prestazioni per Suv e pick up!
Yokohama Geolandar H/T G056, il nuovo pneumatico per i Suv ed i pick-up di ultima generazione. La sigla H/T del Geolandar G056 è l’acronimo della dicitura Highway Terrain, che identifica pneumatici prettamente destinati all’uso stradale, cittadino e autostradale. Le performance di chilometraggio sono infatti fra le principali caratteristiche di questo modello, che associa anche una superiore trazione sul bagnato, soprattutto in frenata, e un confort di marcia migliorato grazie ad una riduzione del rumore dovuto al rotolamento.
YOKOHAMA GEOLANDAR – Le innovazioni apportate al Geolandar H/T G056 dipendono molto dalla tecnologia Orange Oil, brevetto Yokohama oramai applicato all’intera gamma. Il succo estratto dalla buccia degli agrumi, la cui associazione alla gomma naturale e agli altri elementi del pneumatico è stata costantemente perfezionata nel corso degli anni, consente infatti di migliorare trazione su bagnato, in primis, e sull’asciutto, assecondando al contempo una minore resistenza al rotolamento e quindi un chilometraggio maggiore, che si traduce in risparmio di carburante. Oltre alla composizione della mescola, contribuisce a minimizzare la rumorosità il peculiare disegno battistrada di questo modello di pneumatico, costruito secondo la cosiddetta “variazione a 5 passi” (tasselli di forme diverse vengono intervallati costantemente e coerentemente sul battistrada, in modo tale da rendere uniforme la frequenza del rumore dovuto al rotolamento e al contatto con il suolo). La costruzione del Geolandar G056 concorre infine ad aumentare questo confort, grazie alla sua rinnovata robustezza e resistenza.
YOKOHAMA GEOLANDAR BATTISTRADA – In particolare, il battistrada è caratterizzato da blocchi chiamati “adoptive”, ovvero in grado di adattarsi al fondo stradale, per generare il massimo del grip. Tali blocchi battistrada sono posizionati sia al centro del pneumatico, sia sulle spalle, per un’aderenza totale e costante in ogni area. La trazione è implementata, sul bagnato in particolare, grazie a delle piccole alette poste all’interno delle scanalature trasversali, sia all’interno del disegno, sia sulle spalle: in questo modo l’acqua viene efficacemente dispersa e le alette contribuiscono a massimizzare l’aderenza a terra. Tali incavi rappresentano una delle migliorie più importanti del nuovo prodotto, che andrà progressivamente a sostituire il profilo G051: esse sono state infatti aumentate del 7%. Oltre alle “multiple lug grooves” appena descritte, esistono 4 larghe scanalature centrali che corrono lungo tutta la circonferenza del Geolandar H/T G056: caratterizzate da un andamento a zig-zag, offrono maggiore contrasto all’aquaplaning e ottime performance di frenata sul bagnato.
YOKOHAMA GEOLANDAR MISURA – Il nuovo Geolandar H/T G056 sarà disponibile a partire dalle prossime settimane in una gamma di misure da 16”, 17” e 18”, capaci di equipaggiare tutti i moderni Suv e pick-up presenti sul mercato. Il nome Geolandar deriva dall’unione delle parole “Geo” (dal greco, terra) e “Land” (dall’inglese, terra/terreno): il suo significato rimanda quindi a pneumatici in grado di attraversare qualsiasi terreno sulla terra, proprio la promessa di utilizzo dei vari modelli appartenenti alla gamma Geolandar, prodotta a partire dal 1996 da Yokohama.
Honda S2000 elaborazione Rorally Sport
Questa Honda S2000, elaborata per i track day, è frutto della perizia e dedizione del tuner piemenotese Roberto Peirano, titolare della Rorally Sport, è un tecnico tanto preparato quanto modesto. Le sue auto ci hanno sempre impressionato per le eccellenti doti dinamiche in pista più che per le cure estetiche.non fa eccezione alla regola. Il motore ha subito un soft tuning basato sul montaggio di un kit aspirazione diretta K&N, scarico completo HKS HI Silent Power, oil catch tank artigianale. Per rendere l’auto particolarmente veloce in pista è stato curato maniacalmente l’assetto, con l’adozione di un kit coilover KW Variante3 elaborato, altezze e angoli sospensioni riviste, modifica angolo Ackermann, barre stabilizzatrici maggiorate anteriore e posteriore Cusco, barra duomi anteriore Spoon, posteriore artigianale. Inoltre sono state realizzate artigianalmente delle barre di rinforzo sottoscocca. I cerchi sono Enkei RPF1 con pneumatici semislick. Completa il tutto una coppia conica accorciata, abbinata ad una Yellow Jacket per la regolazione del tachimetro.
Ford Focus RS elaborazione Fluido Corse
Una Ford Focus davvero interessante è in fase di messa a punto presso l’officina Fluido Corse di Vado (BO). Il propulsore Ford infatti è abbinato ad un turbocompressore con asse giranti montato su cuscinetti, unitamente ad un nuovo plenum realizzato artigianalmente e a una radicale rivisitazione del motore. L’elettronica di gestione originale è stata sostituita con una EFI Euro2.
Triettorie auto Mugello Seat Ibiza Cup VIDEO
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Traiettorie al Mugello 1 giro on board con la Seat Ibiza del Trofeo Castrol Cup

Gusta la GARA 1, turno pilota 1 (Mancini) al MUGELLO della Seat Ibiza Cupra Castrol Cup
Seat Ibiza Cup Calendario date 2015
La Seat Ibiza Cup da Monza al Mugello. Si scaldano i motori delle Ibiza e delle Leon nelle gare in pista sui circuiti più belli.
Partito da Monza si avvia verso la conclusione al Mugello la stagione di gare per Seat Motorsport, che lancia le piccole Seat Ibiza dell’omonima Seat Ibiza Cup lungo il tempio della velocità toscana: MUGELLO.
Due le sessioni di prova e due le gare in programma, ognuna di 48 minuti è 1 giro, ed al via saranno schierate ben 17 auto.
Questa che prenderà il via sarà la quinta stagione per le piccole di casa Martorell, che mettono a disposizione dei piloti una preparazione estremamente professionali, sul piano tecnico, con costi di accesso particolarmente contenuti.
La Ibiza Cupra deriva direttamente dalla vettura di serie, ma offre in questa configurazione ben 200 cavalli e 270 Nm di coppia massima.
Seat Ibiza Cup campionato 2015 le date:
Monza – 30/31 Maggio
Imola – 27/28 Giugno
Pergusa – 25/26 Luglio
Vallelunga – 12/13 Settembre
Misano – 26/27 Settembre
Mugello – 17/18 Ottobre
Leon Cup MUGELLO
Sul circuito toscano del Mugello questo WK scende in pista la Seat Leon Cup Racer con i colori di ELABORARE, equipaggio Jimmy Ghione / Giovanni Mancini nella prima edizione 2015 del Campionato Leon Cup.
Prende il via la prima edizione del Campionato Leon Cup, che vede in griglia di partenza la Seat Leon Cup Racer, una sportiva purosangue sviluppata per permettere ai piloti di tutte le categorie di correre con soddisfazione ma a costi contenuti. Monza sarà la prima tappa e gli equipaggi schierati al via saranno 15.
La base di partenza è la Seat Leon di serie, ma per arrivare alla definitiva Cup Racer Seat ha impiegato tutto il know-how del reparto tecnico. La potenza massima è salita a 330 cavalli e la coppia a 410 Nm, il tutto condito da ammortizzatori regolabili così come l’ala posteriore per una maggiore deportanza in funzione della pista da affrontare e carreggiate allargate di 130 mm.
LEON CUP calendario gare campionato 2015
Monza 30/31 Maggio – Imola 27/28 Giugno – Pergusa 25/26 Luglio – Vallelunga 12/13 Settembre – Misano 26/27 Settembre – Mugello – 17/18 Ottobre
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Noi abbiamo anche avuto la possibilità di provarla sul Circuito di Franciacorta, il Daniel Bonari per chi è pratico e preferisce i nomi, in collaborazione proprio con Seat Motorsport e ne siamo rimasti sbalorditi. Una preparazione ed un allestimento come il Cup Racer riescono a trasformare la Leon in una vera e propria belva mangiacordoli, senza fronzoli e senza giri di parole. Un paio di giri per mettere in sesto le gomme, rigorosamente slick, ed i freni, con dischi anteriori ventilati da 362 mm e posteriori da 272 mm sempre ventilari, e via a dare tanto gas. L’aspetto migliore? Assolutamente la tenuta dell’assetto: si riesce a spingere forte ed in modo piuttosto naturale, senza che la Leon perda colpi o si scomponga. Certo meglio evitare di anticipare la riapertura del gas in uscita di curva perchè altrimenti la linea che si segue è dritta, dobbiamo pur sempre ricordarci che è una trazione anteriore!
Cambi di direzione veloci e telaio sufficientemente rigido da far staccare da terra la ruota posteriore interna quando si percorrono curve al limite dell’aderenza: l’auto tiene, il telaio pure, e si guida in moto sciolto. L’accortenza da avere in guida è classica e votata tanto all’ottica pista, dove “si accelera tanto e si frena tanto, non si ha la modularità della guida stradale”: bisogna cercare di accelerare con il piede destro e frenare con il sinistro, tanto la frizione non c’è poichè il cambio è un automatico a 6 rapporti con paddle al volante, e poi il pedale del freno è così duro che si può avere qualche difficoltà nel premerlo a fondo. Ma d’altronde, ragionandoci, è anche bene così, poichè non si perde tempo nel passaggio dello stesso piede da un pedale all’altro e ci si proietta in una dimensione di maggiore reattività.
Insomma, un buon modo per spendere 70.000 euro (per l’auto base) e cominciare l’avventura in pista? Noi diciamo di si.
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Rallye mon amour!
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BMW 320d elaborazione 265 CV



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Renault Clio Williams elaborazione 233 CV



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Freni Hi-Performance

Renault Clio 1.8 elaborazione 129 CV


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Grande Punto Abarth elaborazione 241 CV
Tuning Line by Dimsport
Auto Sport Prototipo by Wolf Racing Cars
La Wolf Racing Cars propone una rinnovata gamma di vetture Sport Prototipo. Due biposto e due monoposto, sei i motori disponibili.
Il marchio sportivo Wolf Racing Cars, avviato nel 1976 dal canadese Walter Wolf, ha lanciato una nuova gamma di auto Sport Prototipo a ruote coperte, sia in versione monoposto che biposto. Novità per la biposto Wolf GB08, che adesso si offre ai clienti anche nelle versioni con motore da 1 litro e potenza di 215 cavalli, denominata "Light" grazie anche al peso di soli 420 kg, e con motore 1.6 litri da 270 cavalli, chiamata "Superlight" certamente per il peso di 430 kg ma soprattutto per il rapporto peso/potenza pari a 1.6! Per la GB08S è arrivata anche la versione CN4, disponibile o con il motore 3.0 V6 Cadillac da 315 cavalli o con il propulsore V8 Wolf Power da 500 cavalli. Le monoposto [2]VW Scirocco TSI elaborazione 360 CV


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